Chieti - IL BARBONE DI STATO - 2015

 

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Chieti -- Francesco Giannini prima

 

A Chieti oggi abita un teatino arrabbiato per la situazione economica attuale e decide di farsi crescere una folta barba per diventare il "Barbone di Stato", come forma di protesta contro il Governo. Si chiama Francesco Giannini l'imprenditore che ha iniziato questa forma di protesa asserendo: “lo Stato ci sta riducendo tutti barboni, perciò io anticipo le loro mosse diventando "il Barbone di Stato”. Dice poi che stufatosi della crisi e delle tasse sempre più pesanti da pagare, della burocrazia, che non fa svolgere con efficienza nessun lavoro; fa paragoni a 15 anni fa, quando le aziende dell’edilizia del suo settore erano il doppio di oggi. Tira in ballo il concetto base enunciato dall’economista, Giacinto Auriti, per risolvere l’attuale crisi economica nazionaleA Chieti oggi abita un teatino arrabbiato per la situazione economica attuale e decide di farsi crescere una folta barba per diventare il “Barbone di Stato”, come forma di protesta contro il Governo. Si chiama Francesco Giannini l'imprenditore che ha iniziato questa forma di protesa asserendo: “lo Stato ci sta riducendo tutti barboni, perciò io anticipo le loro mosse diventando "il Barbone di Stato”. Dice poi che stufatosi della crisi e delle tasse sempre più pesanti da pagare, della burocrazia, che non fa svolgere con efficienza nessun lavoro; fa paragoni a 15 anni fa, quando le aziende dell’edilizia del suo settore erano il doppio di oggi. Tira in ballo il concetto base enunciato dall’economista, Giacinto Auriti, per risolvere l’attuale crisi economica nazionale-

 

 

 

Chieti - - FRANCESCO GIANNINI IMPRENDITORE PRIVATO SI FA CROCIFIGGERE PER PROTESTA

 

 

Espone il suo concetto, che l’unico modo è uscire dall’euro, recuperando il signoraggio sulla moneta, cioè ridare al popolo sovrano la proprietà della moneta circolante (sovranità monetaria). Oggi oltre ad occuparsi di tenere in funzione i costosi macchinari una volta ogni tanto scrive un "lunario" a mano di rara bellezza e interesse che distribuisce agli amici passeggiando per il corso Marrucino, regalandotelo e qualche volta accetta pure un caffè. Il laureato Francesco Giannini, oggi si definisce un transumante lapicida ( un migrante, un nomade,un artigiano che esegue incisioni e iscrizioni su pietra ), ed ha trasmesso la sua inquietudine in questa sua particolare forma di protesta. A me non resta che augurargli un mare di bene

 

 

Chieti -FRANCESCO GIANNINI PICCOLO IMPRENDITORE TEATINO BARBONE DI STATO

 

 

La sua è una risposta alle cose in Italia che non vanno alquanto singolare ma coerente e duraturo nel tempo. non si sà come egli campi, non si sà se riesce a mettere più insieme il pranzo con la cena. Lo si vede in giro per la città di Chieti regalando alcune sue meravigliose creazioni, fatte in china, rigorosamente a mano dei "lunari" mensili e settimanali, dove lui spiega i suoi punti di vista sulle cose italiane.Da i suoi giudizi sui personaggi e sui fatti brevemente. in riquadri giornalieri.Ricordo che questo signore è laureato in ingegneria. Non è che condivido tutte le sue dee ma le rispetto... lui fa il suo BLOG su carta e non vuole in nessun modo che le sue creazioni ci finiscano.

 

IL LUNARIO DEL TRANSUMANTE LA CIVETTA

 

 

Chieti - FRANCESCO GIANNINI RIDOTTO ALL’OSSO

 

Il "Barbone di Stato", al secolo Francesco Giannini, imprenditore, presidente regionale dell'Associazione Regionale Cavatori, ha deciso di mettere fine alla sua singolare protesta durata un anno e mezzo durante il quale era andato in giro con una lunga barba, esponendo spesso anche una vistosa scritta che appunto lo qualificava un "barbone di stato". Ad effettuare l'impegnativo taglio, manco a dirlo, altro personaggio notissimo in città, Mario Ferrari, meglio noto come Cuccitto, nel suo negozio di via Principessa di Piemonte.

 

 

 

Ha cominciato a farsi crescere la barba quando si è insediato il governo Monti e l'ha esposta in ogni occasione, anche in pubbliche manifestazioni. Non ha mai provato imbarazzo a farlo. «Barbone di Stato per loro colpa, - spiega infatti- e per questo non ero certo io che dovevo vergognarmi». Ma perché ora smette la sua protesta? «Perché con le elezioni ho avvertito un po' di aria nuova. Spero che non sia una illusione. Sento parlare di riforme, di lotta agli sprechi, di dare finalmente concreta voce ai cittadini: la mia scelta di smetterla è un atto di fiducia, ma sono pronto a tornare a proporre, anzi a gridare, la mia protesta e la mia indignazione di cittadino, se le cose dovessero rimanere le stesse o addirittura peggiorare».

 

 

@nonnoenio

 

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