Chieti - Chiarini torna finalmente a casa - 2015

 

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Giovanni Chiarini- La ricollocazione della statua alla Villa Comunali di Chieti

 

 

E così Giovanni Chiarini, nato a Chieti il 29 gennaio 1849, esiliato dal piazzale Mazzini, alla Villa Comunale di Chieti, ha trovato finalmente un’altra sistemazione, poco distante. La storia dell’esilio di Giovanni Chiarini è iniziata durante gli interventi che hanno interessato piazzale Mazzini per la riqualificazione architettonica ed ambientale della Villa Comunale, con il sindaco Ricci, nel 2008. Le mie ironiche interviste alla statua di Giovanni Chiarini, hanno avuto un solo obiettivo, quello di custodirne la memoria, da trasferire ed approfondire, attraverso i testi e i documenti. Far conoscere una civiltà e una cultura di cui Giovanni Chiarini è stato testimone.

 

 

 

 Giovanni Chiarini  - La statua nella sua vecchia collocazione

 

Ho ricevuto critiche perché ho pubblicato in tono scherzoso ben otto interviste "fatte ad una statua, Giovanni Chiarini", quando, mi dicono, bisognerebbe interessarsi dei tanti problemi urgenti, importanti della città. Io sono convinto che ridere fa bene in questo periodo buio e critico che stiamo vivendo. Ne ho parlato e seguiterò a parlarne, perché non bisogna mai dimenticare il passato, da tramandare alla collettività e ai giovani ricordare la nostra storia, specialmente di quei cittadini che hanno onorato la città di Chieti. L’esploratore Giovanni Chiarini, ha dato testimonianza del suo ingegno e della sua passione per la gente d'Africa, dove all’età di 30 anni, il 5 ottobre del 1879, morì a Cialla, nella regione del Ghera, fra le braccia dell’amico Antonio Cecchi, presso la residenza della regina dove era tenuto prigioniero, in quell'Africa che aveva sognato e che aveva imparato ad amare. Nel 1884 la salma fu restituita a Chieti, e la città gli rese solenni onoranze funebri. Dopo 52 anni, era l’anno 1936, la statua di Giovanni Chiarini fu sistemata in piazzale Mazzini alla Villa Comunale di Chieti in un posto dignitoso dove è rimasto a lungo. Nell’anno 2008, nel mese di luglio, dopo 72 anni, sotto l’amministrazione del sindaco (PD) Ricci, la statua fu nascosta, da una struttura in legno, con porte e davanti ad essa fu costruito un palco... in cemento armato, che quasi ogni sera, veniva occupato da orchestrine pagate dal bar La Casina Dei Tigli. Giovanni Chiarini "si lamentò nei miei scritti" perchè molte persone, in assenza dei servizi igienici, avevano preso ad usare la sua base come orinatoio, non essendoo visti in parecchi lì esplicavano i loro bisogni. A seguito di lamentele da parte dei cittadini di Chieti, nel mese di ottobre del 2010, il gestore del bar della Casina dei Tigli, rimosse la struttura in legno e la piattaforma in cemento sostituendola con una in legno rimovibile, continuando sempre ad ospitare gruppi musicali d'estate. La statua era tornata di nuovo visibile ma, nel mese di novembre del 2011, iniziarono i lavori di riqualificazione architettonica ed ambientale della villa comunale si è provveduto, senza chiedere il parere di nessuno, ala sua rimozione .
 

 

 

Giovanni Chiarini  - Una indegna sistemazione

 

 

Dove è stata traslocata la statua nel frattempo? Si sono chiesti in tanti nella nostra città, conoscendo la poca sensibilità per la cultura dei nostri amministratori comunali. Il nove maggio del 2012, alla riapertura di Piazza Mazzini alla villa comunale, il sindaco (FI) Umberto di Primio anticipò che si sarebbe trovata una soluzione migliore, per valorizzare alcuni busti e anche quello dell'esploratore Giovanni Chiarini. Parole direbbe Mina cantando la sua famosissima canzone! L’11 ottobre 2012, mi trovavo sul terrazzo superiore della Villa Comunale di Chieti, nelle vicinanze della signorile Casa già dei Baroni Frigerj, oggi Museo Nazionale di Archeologia, dove c’è l’area del settore del verde pubblico, autorizzato, sono entrato in un magazzino, perché ero a conoscenza che in quel posto era sistemata la statua, che nonostante il mio impegno non vedevo. Al che un addetto ha prese una scala, la poggiò vicino ad un armadio, vi salì, tolse una busta di plastica nera, (penso una di quelle che vengono adoperate per l’immondizia), che ricopriva la statua di Giovanni Chiarini e me la mostrò.

 

 

 

Giovanni Chiarini - Ai domiciliari in attesa di sistemazione

 

 

Finalmente il 16 maggio 2015, in prossimità della rielezione del nuovo sindaco, c’è stata l’inaugurazione della statua, sistemata su un basamento in calcestruzzo, rivestito con lastre di travertino stuccate e levigate, all’interno dell’aiuola ovale posta ai piedi del muraglione del Seminario regionale e precisamente lungo viale IV Novembre. Sono trascorsi sette anni di esilio! La statua di Giovanni Chiarini non è però contenta di questa sistemazione rimediata in fretta e furia, perché per tanti anni, con precisione 72, preferiva ritornare nella sua ubicazione originale dove ha visto tanti cittadini che per abitudine bevevano alla fontanella a forma di conca che non potevano fare a meno di sbirciare la statua, che stava lì come a sorvegliare il piazzale, guardandoli dal suo posto privilegiato, bello e panoramico. " Vedevo la fontanella, gli archi, i platani, scorgevo anche il laghetto col Nettuno ed i cigni che vi abitavano ". Ha visto famiglie intere più di due generazioni seduti sugli scalini lì nei pressi e sentito tanti fidanzati rinnovarsi le promesse d'amore. Ora è tutto diverso è stato messo in una posizione laterale ed è ancora una fortuna che non è stata cacciata nel "cimitero dei busti", nascosto dietro il laghetto della Villa comunale, dove tante statue sostano dimenticate.

 

 


 

Giovanni Chiarini  - L'inaugurazione


Giovanni Chiarini mi ha fatto notare con tristezza, la poca attenzione che cittadini e gli uomini di cultura hanno avuto sulla sua persona. "
Un giornalista, Mercoledì 29 settembre 2010, mi ha chiamato, storpiandomi il nome: Giovanni Pantini e  su FB, un cittadino, candidato consigliere nella prossima tornata elettorale, mi ha definito,  persino brutto, con la testa piccola e con le spalle da gladiatore"."Ho risposto a questo cittadino, che non è uno scultore, non è un critico d’arte, ma soltanto una persona acculturata. Ho precisato che la bellezza è soggettiva e quello che a me piace può non piacere ad un’altra persona. Perchè la testa grande non è sinonimo di intelligenza, anzi, può nascondere una malattia, la macrocefalia (Anomalia caratterizzata da un eccessivo volume del cranio degli uomini ndr). Quello che conta è il cervello e le spalle da gladiatore hanno uno scopo tecnico, reggono meglio il busto. Immaginate se questo cittadino dovesse diventare il prossimo assessore alla cultura?". Abbastanza rabbuiato, ed è comprensibile, Giovanni Chiarini ha criticato tutto e tutti e lo si può anche perdonare. Mi ha fatto inoltre anche notare l’ornamento pacchiano, realizzato in bronzo, proprio sotto il suo busto, che 

 

somiglia ad un tendaggio. Lateralmente e quindi non visibile, c’è inciso il nome dello scultore Trieste Del Grosso, nato a Chieti nel 1915, che ha realizzato il busto in bronzo nel 1936 a solo 21 anni. Trieste Del Grosso è morto a 28 anni con il grado di capitano di artiglieria, fucilato sul Colle della Parata, un’altura poco distante dal Comune di Bussi PE, il 14 dicembre 1943. Avrei gradito, afferma Giovanni Chiarini, che avesse avuto più visibilità. La città dovrebbe ricordarlo e sarei felice che qualche scultore realizzasse il suo busto e che questo fosse posto vicino al mio. Sai quante cose potremmo raccontarci, della nostra breve vita. Concluso il discorso, mi ha ringraziato per il mio impegno nel far conoscere alla città le cose che non vanno e che si potrebbero risolvere anche a costo zero, come i 20 metri di marciapiede in terra in via Pianelli, che doveva essere sistemato, anche grazie alla donazione in denaro da parte di una cittadina S.P. ed invece è ancora così, creando problemi ai disabili, agli anziani, alle mamme con carrozzino. Ho fatto visita alla tomba di Giovanni Chiarini, situata all’inizio del cimitero monumentale di Chieti. C’è una bellissima scultura in gesso di una giovin donna, con lineamenti fini, capelli lunghi coperti da un velo, seduta su una poltrona, con il braccio destro piegato ed il viso appoggiato sulla mano. Con l’altra mano regge una rosa. Qualcuno ha voluto appoggiare una rosa gialla finta sul braccio sinistro. Purtroppo solo in questa tomba c’è l’erba incolta. Questa è l’iscrizione tombale a Giovanni Chiarini: Per amore di scienza morto nell’Africa Equatoriale.

 

 

 

@Luciano Pellegrini


 

 

 

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